Cuore di cane

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Copertina del libro.

Cuone di Cane (titolo originale: Собачье Сердце, Sobač'e Serdce) è un romanzo fantascientifico-satirico di Michail Afanas'evič Bulgakov pubblicato nel 1928, che narra la storia della trasformazione chirurgica di un cane in un uomo con chiaro intento parodico e satirico nei confronti della nuova società sovietica e dei suoi sviluppi postguerra.

Il protagonista, un cane non antropomorfizzato ed incapace di comunicare con gli umani, acquista sempre piu' qualità umane diventando prima feral e poi bipede.
Dal libro sono state tratte due versioni cinematografiche con lo stesso nome, dirette da Alberto Lattuada nel 1978[1] e da Vladimir Bortko nel 1988[2].

Trama[modifica]

Nella Mosca degli anni '20, tra scarsita' di alloggi e problemi post rivoluzionari, un povero cane randagio vaga per le strade, la sua morte ormai prossima, in quanto un cuoco senza cuore, invece che lasciargli qualche avanzo da masticare, lo ha scacciato lanciandogli contro una pentola ripiena di acqua bollente. Attraverso gli occhi cane, Bulgakov descrive un'umanita' varia, fatta di piccoli borghesi, di proletari rozzi, e portieri carogne.
Improvvisamente, quando tutto sembra ormai finito, il suo salvatore gli si palesa di fronte Filipp Filippovic, un'eminente dottore, porta nel suo studio il quadrupede, attirandolo con del salame e battezzandolo immediatamente "Sarik" (nome tipico russo per cani, corrisponde a "Pallino").
Dopo aver curato l'ustione del cane, ed essersi dedicato a i propri pazienti (anche qui Bulgakov lancia frecciatine avvelenate nei confronti della societa' russa, presentando una carrellata di personaggi equivoci di prima classe: un maniaco sessuale con i capelli verdi a causa di una tintura sbagliata, la vecchia dama che vuole curare l'infertilita' con ovaie di scimmia, e un misterioso cliente con una fidanzata quattordicenne) Filipp Filippovic, si dedica al suo esperimento: trapiantare l'ipofisi e i testicoli, di un'ubriacone trovato morto per strada nel povero Sarik.
L'operazione ha un risvolto drammatico, non solo Sarik sopravvive, ma lentamente si trasforma da cane a umano, o meglio, nella critica di Bulgakov, da cane a proletario, acquisendo tutti i peggiori difetti della specie. La creatura bestemmia, beve, urla gli slogan imparati dalla propaganda, pretende di avere tutto con la forza, e minaccia di denunciare la storia al partito stesso.
Compreso che il suo esperimento e' fallito completamente, Filipp Filippovic, interviene nuovamente su Sarik, in maniera opposta. Quando le forze dell'ordine entrano in casa sua, troveranno soltanto un brutto cane spelacchiato con un sorriso ebete, che sta malfermo sulle zampe posteriori.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Film di Alberto Lattuada, Wikipedia.
  2. Scheda del film su IMDB.


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