L'ultimo Unicorno (film)

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Locandina originale.
Se ti riferisci al romanzo di Peter S. Beagle, consulta la voce L'ultimo Unicorno (libro).

L'ultimo Unicorno (titolo originale: The Last Unicorn) è un lungometraggio animato di genere fantasy diretto da Arthur Rankin, Jr. e prodotto dalla compagnia Rankin/Bass Productions nel 1982. Basato sull'omonimo romanzo di Peter S. Beagle, segue la storia di un unicorno antropomorfo in forma anatomica feral, convinto di essere l'ultimo esemplare della sua specie.
La sceneggiatura del film fu redatta da Beagle stesso, il quale aveva pensato ad una versione cinematografica della sua opera già ai primi tempi della sua pubblicazione[1] e la colonna sonora, composta da Jimmy Webb ed eseguita dalla London Philharmonic Orchestra[2] fu distribuita sul vinile intitolato The Last Unicorn nel 1983, a cura della Virgin Labels.

Con un incasso finale di circa 6 milioni di dollari[3] il film ha goduto di un discreto successo ed è stato recensito positivamente dalle tesate giornalistiche di The New York Times[4] e Variety[5], che hanno entrambi lodato il doppiaggio a cura di Alan Arkin, Jeff Bridges, Mia Farrow, Angela Lansbury, e Christopher Lee. Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes detiene attualmente una votazione complessiva del 60%, basata su 15 giudizi[6].

Trama[modifica]

In una foresta incantata, un'unicorno femmina convinta di essere l'ultima della sua specie scopre, durante un dialogo con una farfalla, che un'entità malvagia chiamata il Toro Rosso sta minacciando tutti gli altri unicorni ai confini della terra: decide cosi' di partire per poterli salvare. Avventuratasi fuori la sua foresta incantata, viene catturata dalla strega Mommy Fortuna che la mostrerà durante le fiere. Qui fa conoscenza con un maldestro mago di nome Schmendrick e dell'arpia Celaeno, una creatura immortale che la strega è riuscita ad assoggettare al suo potere. Grazie all'aiuto del mago, l'unicorno riesce a fuggire, liberando con sé anche l'arpia che finisce con l'uccidere Fortuna ed i suoi seguaci. Quindi i due compagni di viaggio s'imbattono nella banda del Capitano Cully, ed al loro gruppo si unisce anche Molly Grue, la moglie di quest'ultimo. I tre, dopo molto peregrinare, giungono così ad un castello sulla riva di un mare: il castello di re Haggard, che si dice custodisca il Toro Rosso, e subito l'unicorno viene assalito dalla bestia infernale, un enorme toro rosso rivestito di fiamme. L'animale bianco scappa, in preda alla paura, ma il toro la insegue comunque. E proprio un attimo prima di venire catturata, ecco che la magia incontrollata du Schmendrick trasforma l'unicorno in un'umana. Il toro rosso, non interessato affatto ad esseri umani, se ne va.

Schmendrick, Molly Grue e l'Unicorno (ora sotto spoglie umane) si avviano verso il castello del re Haggard, dove però vengono accolti in maniera non troppo calorosa. Schemndrick presenta l'unicorno come la sua nipote, Lady Amalthea, e chiede che il trio rimanga a lavorare a corte. Tuttavia il re replica che tutto il personale è stato mandato via, e che al castello sono rimasti solo lui e suo figlio adottivo il Principe Lìr. Haggard, comunque, acconsente ad ospitare i tre, rimpiazzando il suo vecchio mago di corte con Schmendrick e mettendo Molly a lavorare nelle cucine. Passato un po' di tempo, Amalthea comincia a dimenticarsi chi sia e perché si trovi in quel castello, divenendo preda di nuove emozioni e innamorandosi in contemporanea del Principe Lìr, tanto che arriva al punto di abbandonare la sua ricerca per seguire quello che è un amore mortale. Haggard poi cerca un discorso diretto con Amalthea, alludendo a dove si trovino gli unicorni, eppure dalla magia flebile contenuta negli occhi di lei, lui ha dei dubbi riguardo il sospetto che Amalthea non sia ciò che sembra.

Dopo aver risolto un indovinello, Schemndrick, Molly, il Principe Lìr e Lady Amalthea passano attraverso un orologio rotto, nei sotterranei del castello, ed il mago rivela al principe la vera identità di Amalthea. Lìr, tuttavia, non ne rimane stupito. Questo spinge Amalthea a voler restare umana e sposare così il principe, ma Lìr pensa tutt'altro. All'improvviso, però, il Toro Rosso ricompare, non più ingannato dal travestimento di Amalthea, e la insegue. Volendola aiutare a figgure, Schmendrick riesce a far tornare Amalthea unicorno, ma lei si rifiuta di abbandonare Lìr. Lìr nel tentativo di salvarla, si frappone fra lei e il Toro Rosso, finendo trapassato dalla bestia.
Provata dalla rabbia, l'unicorno si rivolta contro il toro e lo spinge verso il mare. A quel punto, portati dalle onde dell'oceano, gli unicorni imprigionati escono in massa dall'acqua, causando il collasso del castello di re Haggard, che muore cadendo dalle rovine.

Ora che il Toro Rosso è stato sconfitto, l'unicorno decide di tornare a casa, ma prima, magicamente, fa tornare in vita il Principe Lìr, ora divenuto re. Schemndrick assicura al re che ha guadagnato molto con l'amore di un unicorno, anche se adesso è solo. L'unicorno quindi torna brevemente indietro per salutare i suoi compagni, ed il mago si rimporovera di averle fatto conoscere sentimenti umani e mortali, ma l'unicorno lo ringrazia dicendo che l'ha aiutata a far tornare gli unicorni a popolare la terra. Ed anche se lei è l'unico unicorno che proverà il rimpianto, è anche l'unico che ha conosciuto l'amore.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Peter S. Beagle on "The Last Unicorn" 25th Anniversary, Toonzone, 2 Maggio 2007.
  2. The Last Unicorn (Original Soundtrack), Discogs.
  3. The Last Unicorn su Box Office Mojo.
  4. The Last Unicorn, An Animated Fable, The New York Times, 19 Novembre 1982.
  5. Review: The Last Unicorn, Variety, 31 Dicembre 1981.
  6. The Last Unicorn su Rotten Tomatoes.