La Fattoria degli Animali (cartone)

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Scena del film.

La Fattoria degli animali (titolo originale: Animal Farm) è un lumgometraggio d'animazione britannico del 1954 diretto da John Halas e ispirato alle vicende dell'omonimo romanzo di George Orwell.
Nel 1956 è stato nominato al premio BAFTA per il miglior film d'animazione.

Trama[modifica]

Il Sig. Jones, proprietario della fattoria padronale, trascura animali e lavoro preferendo ubriacarsi nel circolo "Il Leone Rosso". Una notte è riunita un'assemblea degli animali della fattoria, dal Vecchio Maggiore, maiale molto anziano e rispettato, che sogna un mondo dove gli animali sono liberi dalla tirannia dell'uomo. Insegna ai suoi compagni un inno alla liberà, ma muore poco dopo.
Giorni dopo, il padrone della fattoria trascura talmente gli animali che essi non ricevono il loro pasto giornaliero: decidono di attaccare il sig. Jones, e sotto il comando dello strategico maiale bianco Palla di Neve, conquistano la fattoria. Il sig. Jones però riunisce i suoi amici fattori e prova a riprendersi, invano, la fattoria. Gli animali riescono a resistere all'attacco.

Palla di Neve, poco tempo dopo, riunisce gli animali per annunciare la creazione di un progetto. Un altro maiale, Napoleone, aizza dei cani trovati nella casa dell'ex-padrone contro il maialino bianco, che viene così sbranato dopo un lungo inseguimento. Napoleone fa però credere il tradimento dell'ormai ex-capo e prende possesso della situazione, appropriandosi del progetto iniziato dal suo predecessore (un mulino).
I maiali iniziano a prendere piu' potere del dovuto ed i sette pilastri dell'animalismo vengono modificati secondo la convenienza del nuovo capo. Napoleone stringe trattative con un macellaio, barattando viveri con le uova delle galline, che dopo essersi ribellate, vengono sbranate dai cani, ormai guardie del corpo del capo Napoleone.

Un nuovo attacco degli uomini viene sventato, ma il mulino da poco costruito viene fatto esplodere dal sig. Jones durante l'attacco. Ricomincia così la costruzione del mulino, ma durante essa il cavallo Gondrano, instancabile lavoratore, viene deabilitato a causa della caduta di una grossa pietra: Napoleone decide di spedirlo al macello in cambio di whisky.
Gli animali, ormai di livello molto sotto a quello dei maiali, scoprono che essi sono diventati antropomorfi e che hanno ormai preso il posto del vecchio padrone. Le regole della rivoluzione sono state completamente violate. A questo punto l'asino Beniamino incita gli animali a rivoltarsi contro i maiali, durante una riunione di questi ultimi nella casa del sig. Jones, ora loro sede. Gli animali così rovesciano il regime e Napoleone viene ucciso con gli altri maiali nell'attacco dopo una lapidaria citazione: "Padroni maiali, domani prosciutti".

Differenze con il romanzo[modifica]

Il cartone de La Fattoria degli animali presenta alcune differenze con il romanzo originale. In particolare, il finale aggiunge una seconda rivolta da parte degli animali che infine trucidano i maiali, al fine di rendere il lungometraggio piu' propagandistico. Negli anni '80 venne pienamente alla luce il fatto che la CIA avesse contribuito in modo sostanzioso al finanziamento della produzione del film, influenzando il modo in cui venivano presentate le idee di Orwell[1].

Altre differenze includono:

  • Gli animali del film sono tutti in grado di leggere, mentre nel libro, solo Palla di Neve e Beniamino possono farlo.
  • Nel film mancano vari animali, tra cui la cavalla Berta. Nel doppiaggio italiano del film, l'asino Beniamino viene invece chiamato Berta.
  • Il Vecchio Maggiore muore subito dopo aver chiuso il suo discorso, e non tre giorni dopo come nel libro.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Dal saggio di Frances Stonor Saunders, The Cultural Cold War: The CIA and the World of Arts and Letters.