La gabbianella e il gatto (film)

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Locandina del film.
Se ti riferisci al romanzo di Luis Sepùlveda, consulta la voce Storia Di Una Gabbianella E Del Gatto Che Le Insegnò A Volare.

La gabbianella e il gatto (titolo internazionale: Lucky and Zorba) è un lungometraggio animato diretto dal regista italiano Enzo D'Alò e prodotto dallo studio torinese Lanterna Magica nel 1998. Basato sul romanzo di Luis Sepùlveda intitolato Storia Di Una Gabbianella E Del Gatto Che Le Insegnò A Volare, vede come protagonisti animali antropomorfi in forma anatomica feral basati su diverse specie, in particolare gatti e gabbiani.

Il film fu il più grande successo di D'Alò: incassò oltre 12 miliardi di lire[1], ed è il suo film più famoso nonché la pellicola d'animazione italiana di maggior successo commerciale. Fu inoltre premiato nel 1999 con l'award Nastro d'argento e nel 2000 ricevette il Premio della Giuria al Montréal International Children's Film Festival.

Il brano principale della colonna sonora, intitolato So volare, è stato scritto e interpretato da Ivana Spagna e lanciato come singolo nelle radio in concomitanza con l'uscita del film. La pellicola è stata piu' volte trasmessa sulle reti italiane a partire dal 2002.

Trama[modifica]

I gatti del porto Zorba, Colonnello, Segretario, Diderot e Pallino, intrufolatisi in un cantiere, assistono di nascosto a una cospirazione di topi di fogna, determinati a proclamare l'avvento del loro capo, il perfido Grande Topo, ad uscire per sempre dalle tubature e ad impadronirsi della città. Venendo scoperti, il gruppo scappa e Zorba affronta i topi da solo cavandosela con un morso alla zampa. Sulla strada del ritorno verso casa fanno la conoscenza di Bubulina, una bella gatta domestica siamese.
Nella stessa notte, al largo della costa di Amburgo, durante una burrasca, una motovedetta si schianta contro una petroliera provocando uno sversamento di petrolio nel mare. La mattina seguente uno stormo di gabbiani in migrazione si ferma presso la costa di Amburgo per cibarsi di aringhe, molto vicino alla pozza di petrolio: Kengah, una gabbiana con in grembo il suo primo uovo, finisce nel petrolio e faticosamente riesce a pulirsi tuffandosi nell'acqua pulita sottostante e a liberarsi. Riesce a spiccare il volo finché, esausta, precipita nel giardino della casa di Zorba. Kengah, consapevole di non avere più molto tempo da vivere, decide di usare le sue ultime forze per deporre l'uovo, strappando infine tre promesse a Zorba: non mangiare l'uovo, averne cura finché non si schiuderà e insegnare a volare al nascituro.

Zorba, commosso, accetta senza pensarci e chiede consiglio ai suoi amici Colonnello, Segretario, Pallino e Diderot, ma, ritornati sul posto, Kengah è già spirata dopo aver deposto l'uovo. Zorba rivela agli amici la sua responsabilità verso l'uovo e, quando Diderot gli dice che è necessario "covare" l'uovo, acconsente con imbarazzo. Per venti giorni il gatto rimane a casa, occupandosi dell'uovo, all'insaputa della sua padrona. Purtroppo due topi, mandati dal Grande Topo come spie, scoprono il segreto e riportano la notizia al loro capo, che progetta di rapire il nascituro.
L'uovo si schiude, e la gabbianella orfana (che tratta Zorba come sua madre e inizialmente lo mette parecchio in difficoltà) viene battezzata Fortunata (Fifì) dalla comunità dei gatti, coinvolta da Zorba nel difficile compito di allevare questa inattesa figlia. La piccola Fifì si trova di fronte un difficile compito: quello di imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto pur vivendo tra i gatti, prima di imparare a volare. Nello stesso tempo, al fianco degli amici felini, si trova a dover fronteggiare il pericolo dei topi.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. La Gabbianella e il Gatto su MoviePlayer.