Le nove vite di Fritz il Gatto

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Locandina del film.

Le nove vite di Fritz il Gatto (nome originale: The Nine Lives of Fritz the Cat) è un lungometraggio animato diretto nel 1974 da Robert Taylor, ispirato alla serie di fumetti Fritz il Gatto disegnata da Robert Crumb durante gli anni '60.
Il film è considerato un sequel diretto del film Fritz il Gatto diretto da Ralph Bakshi nel '72, sebbene ne' Bakshi o Crumb abbiano partecipato alla produzione di questa pellicola.

Esattamente come il fumetto originale, il film vede come protagonista il gatto antropomorfo Fritz, che vive in una New York degli anni '60 abitata da vari animali umanizzati, esplorando gli ideali dell'edonismo e la cultura beat di quegli anni. Il film, al momento della sua uscita, è stato vietato ai minori di 18 anni in tutti i paesi. In Italia il divieto ai minorenni è stato rimosso nel 2004.

Trama[modifica]

Sono gli anni '70: Fritz è ora sposato con un figlio Ralphie (che ha problemi comportamentali e mentali), ma è ancora disoccupato e ha problemi con la moglie. La gatta che ha sposato infatti gli sta ripetutamente gridando di come sia un terribile ed irresponsabile marito e padre. Fritz è intanto seduto sul divano, e ignora la moglie fumando una canna e cercando di distrarsi pensando a come sarebbe stata la vita se avesse preso strade differenti.

Immagina quindi nove scenari diversi che vanno a comporre lo svolgimento del film; nel primo, Fritz è sul divano con Chita, una gattina portoricana a cui sta facendo da babysitter. Fritz spinge Chita a fumare e fare sesso, ma a quel punto irrompe in casa il padre della gatta, e furioso spara ed uccide Fritz.
La sua seconda "vita" lo vede in vesti normali mentre passeggia per strada e si ferma a parlare con un cane barbone che crede di essere Dio.

Nella sua terza "vita" Fritz si ritrova a fare da psicologo ad una versione canina di Adolf Hitler, che vuole in realtà stuprarlo. Fritz, per difendersi, lo spara, facendogli perdere un testicolo (riferimento alla canzone Hitler Has Only Got One Ball). Perde la vita sparato dall'esercito americano.
Nella sua quarta vita, Fritz cerca di vendere ad un cammello di nome Niki, proprietario di un negozio di liquori, un preservativo usato. In un crescendo di risate, Niki e Fritz descrivono la donna con cui il gatto ha usato il preservativo, scoprendo alla fine che era in realtà la moglie del cammello. La quinta "vita" viene raccontata invece in un montaggio psichedelico di foto e video dell'America degli anni '30, nel quale Fritz, da piccola star, si ritrova come un fallito perdendo tutte le sue ricchezze.

Nella sua sesta vita, Fritz visita un banco dei pegni tenuto dal corvo Morris, con l'intento di vendere un gabinetto. Morris, dopo un lungo discorso, accetta il gabinetto, barattandolo con un casco d'astronauta invece di pagarlo: questo casco d'astronauta verrà utilizzato dal gatto nella sua settima vita, nella quale è un'astronauta che sta per partire su Marte. Fritz però porta sul razzo anche una giornalista, seducendola; per un errore di manovra, il razzo parte prima del dovuto ed esplode nello spazio.
Nella sua penultima vita Fritz si ritrova in un futuro alternativo nel quale il New Jersey è separato dal resto degli Stati Uniti e abitato esclusivamente da corvi, che lo rinominano in New Arica. Qui, Fritz è un fattorino che viene incastrato nel delitto del presidente del New Africa e quindi fucilato.

Infine, Fritz si ritrova all'inferno, dove trova un guru indiano e alla fine Satana. Viene, però, risvegliato bruscamente dalla moglie, che stufa di urlare a vuoto lo sbatte via di casa. Ripensando velocemente alle sue precedenti avventure, Fritz chiude la pellicola commentando: "This is about the worst life I've ever had.". Nel doppiaggio italiano, la frase è stata riscritta in: "Anche quando non lavori, ti fai un mazzo cosi'."

Vedi anche[modifica]

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