Spyro: Enter the Dragonfly

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Copertina della versione Playstation 2.

Spyro: Enter the Dragonfly (conosciuto anche con i titoli alternativi di Spyro 4: Enter the Dragonfly e Spyro 4) è un videogioco di genere azione e platformer sviluppato dalla compagnia statunitense Equinoxe Digital Entertainment e pubblicato tramite la Universal Interactive Studios nel 2002, reso disponibile per le console videoludiche Playstation 2 e GameCube. Nonostante fu annunciato anche per Xbox e computer con sistema operativo Windows, le recensioni negative pubblicate all'uscita del gioco fermarono gli sviluppi di queste due versioni.
Fa parte della serie di videogiochi dedicati a Spyro il Drago, personaggio drago antropomorfo in forma feral considerato una delle mascotte piu' famose della console Playstation; è considerato il quarto capitolo della saga originale pur non essendo sviluppato dalla Insomniac Games, ed è il seguito diretto di Spyro 3: Year Of The Dragon.

Considerato dagli appassionati ed i recensori come la "pecora nera" della saga, Enter the Dragonfly è stato universalmente stroncato dalla critica a causa della trama banale, la grafica scadente ed i tempi di caricamento eccessivi anche rispetto agli standard degli altri videogiochi basati su CD. E' stato registrato sui siti aggregatori di recensioni GameRankings e Metacritic con i voti complessivi del 55%[1] e 56%[2], rispettivamente; il sito IGN, recensendo il gioco, ha accusato la compagnia sviluppatrice di aver abusato della popolarità che il personaggio godeva in precedenza[3], mentre la rivista Nintendo World Report, riconoscendo i numerosi glitch, lo definisce "un disastro"[4].

Trama[modifica]

I draghi sono intenti a celebrare il rito d'iniziazione dei loro cuccioli perché siano pronti per la Grande Parata dei Draghi, durante la quale verranno assegnate loro delle libellule personali. Durante la festa, appare però il terribile e infido mago Ripto (che sembra essere sopravvissuto agli eventi di Spyro 2: Gateway to Glimmer) che rapisce le libellule teletrasportandole via e che rovina la cerimonia. Il suo incantesimo ha però un piccolo problema e le libellule vengono semplicemente inviate in diversi luoghi all'interno del regno dei Draghi. Toccherà a Spyro salvarle.

Produzione[modifica]

Molti dei problemi che la versione finale del gioco riporta sono collegati ad una pubblicazione affrettata: secondo il progetto originale, Enter the Dragonfly doveva contenere come antagonista Gnasty Gnorc (proveniente dal primo titolo) alleatosi con Ripto, all'incirca 120 libellule da trovare nel corso di 25 livelli, una velocità di circa 60 fotogrammi al secondo e tempi di caricamento rapidi[5]. La Universal Interactive Studios premette le compagnie sviluppatrici affinchè rendesse commerciabile il gioco prima dell'inverno 2002, risentendone sulla qualità del prodotto: Enter the Dragonfly finale soffrì di diversi problemi, tra cui fotografia scadente, lunghi tempi di caricamento, problemi di carattere grafico e sonoro e blocchi. Inoltre, quando venne pubblicato, il gioco contava solamente 9 livelli e 90 libellule da trovare.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Spyro: Enter the Dragonfly su GameRankings.
  2. Spyro: Enter the Dragonfly su Metacritic.
  3. Spyro: Enter the Dragonfly, IGN, 8 Novembre 2002.
  4. Spyro: Enter the Dragonfly, Nintendo World Report, 1 Febbraio 2003.
  5. Spyro: Enter the Dragonfly su GameSpot.