Un fatto umano

Da WikiFur.
Poster promozionale del fumetto.

Un Fatto Umano è una graphic novel a tomo singolo creata dai fumettisti italiani Manfredi Giffone, Fabrizio Longo e Alessandro Parodi e pubblicata dalla casa editrice Giulio Einaudi Editore nel 2011. Tratta della storia della mafia in Italia, della lotta di Falcone e Borsellino e di tanti altri per debellarla e della corruzione dei politici nel paese. La particolarità di tale opera sta nel fatto che tutti i personaggi sono raffigurati come animali antropomorfi, e non si tratta di personaggi inventati o di caricature, ma delle versioni "animali" di persone reali e spesso famose: tra i personaggi più famosi spiccano Andreotti, Berlusconi, Falcone e Borsellino, nonché tutti i volti comparsi nelle vicende di cronaca tra gli anni '70 e l'inizio degli anni '90.

Stile grafico[modifica]

Dal punto di vista artistico, l'antropomorfismo dei protagonisti è reso in maniera eccellente, con grande espressività e simbolismo, costituendo non tanto una caricatura, ma una vera e propria "versione antropomorfa" dei personaggi noti nel mondo della cronaca. Riguardo ai personaggi, alcuni (come Giovanni Falcone) subiscono un'antropomorfizzazione appena accennata e sembrano del tutto umani eccetto per le orecchie. Per altri invece è molto più accentuata, trasformandoli in personaggi tipici dell'arte della sottocultura furry classica: comprende quindi varie forme anatomiche che un personaggio antropomorfo puo' assumere.

Gli autori giustificano l'uso di animali antropomorfi nell'opera per tre motivi importanti: permetteva in certi casi di identificare immediatamente il carattere di una persona a seconda dell’animale a cui era abbinato, dato che da secoli sia il pubbico che gli autori sono abituati a pensare che, per antonomasia, un leone è coraggioso o un cane fedele. La scelta di utilizzate animali antropomorfi dava inoltre la possibilità di riunire alcuni gruppi di personaggi a seconda delle specie o delle famiglie animali: i Corleonesi sono diventati dei cinghiali, gli Inzerillo delle scimmie, i Greco dei gufi e così via. Infine, utilizzare dei personaggi con fattezze animalesche ha spostato in parte l’accento della storia, almeno a primo acchito, verso una rappresentazione quasi allegorica, permettendo un contrasto con la ricostruzione molto documentata degli avvenimenti e dei luoghi in cui si sono svolti i fatti[1].

Trama[modifica]

Tra gli anni Settanta e l'inizio dei Novanta, Cosa Nostra è l'organizzazione criminale piú potente al mondo, e la Sicilia il crocevia in cui le trame del potere si intrecciano in un nodo scorsoio che prende al collo l'Italia intera. Palermo è il teatro dell'ascesa dei Corleonesi di Totò Riina, che scatena una guerra interna alla mafia e contemporaneamente lancia un assalto frontale allo Stato; chiunque provi a ostacolarlo viene annientato.
In questo clima di violenza, nonostante tutto, un manipolo di uomini intraprende una lotta per contrastare la mafia e recidere i legami che l'avviluppano alle istituzioni. Gli effetti di questa lotta si proiettano tuttora nella vita pubblica italiana. Un fatto umano è la ricostruzione a fumetti di quegli anni, e unisce, nell'inconsueta bellezza delle tavole acquerellate, una vastissima ricerca documentale e una narrazione visionaria.
Le immagini prendono vita grazie alla voce del puparo e cuntista Mimmo Cuticchio, che mette in scena l'epopea del pool antimafia di Palermo - Falcone e Borsellino in testa - sullo sfondo di una Prima Repubblica avviata al tramonto. Nel volgere di appena un decennio, una serie di scandali e di inchieste giudiziarie (dal caso Moro alla vicenda Sindona alla Loggia P2, fino alle stragi di Capaci e via D'Amelio) stravolge gli assetti politici e apre una nuova imprevedibile stagione. Un fatto umano è una storia di vittorie e sconfitte pagate col sangue. È la storia degli anni piú oscuri del bel Paese, i cui frutti avvelenati vengono subiti ancora oggi.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Intervista a Manfredi Giffone.


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