Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back (chiamato anche Crash Bandicoot 2) è un videogioco di genere platform sviluppato dalla compagnia statunitense Naughty Dog e distribuito per la console Playstation 1 nel 1997. E' il secondo videogioco dell'omonima serie che vede come protagonista il bandicoot antropomorfo Crash Bandicoot, diventato, negli anni '90, un'icona della Playstation. E' seguito dal titolo Crash Bandicoot 3: Warped.
Il gioco ha registrato un successo simile al suo predecessore; in particolare, alcune riviste come GameSpot e IGN.com lo hanno ritenuto anche migliore del capitolo precedente, concludendo le loro recensioni con un voto dell'8.6/10 e dell'8.5/10[1].
Trama[modifica]
Cortex, precipitato dal suo dirigibile, si schianta su un'isola e scopre una caverna buia contenente un lungo cristallo appuntito di colore viola. Convinto che questo possa avere immenso potere, Cortex prende il cristallo e torna al suo laboratorio per effettuare l'esame. Dopo un anno di ricerche assieme al suo nuovo braccio destro N. Gin costruisce un nuovo Cortex Vortex. Purtroppo i due scoprono che il gran cristallo da solo non basta ad alimentare la macchina, ma servono gli altri venticinque sparsi sul pianeta. A causa del tradimento di Nitrus Brio, il suo vecchio braccio destro, Cortex non ha più amici su cui fare affidamento, per cui l'unico modo che ha per recuperare i cristalli è farsi aiutare da un nemico: Crash.
Il marsupiale, che intanto si era trasferito sull'isola di N. Sanity assieme alla sorella Coco e la ragazza Tawna, viene cosi' riportato al cospetto di Cortex grazie ad un teletrasporto. Per convincerlo a lavorare per lui, Cortex finge di essere passato dalla parte dei buoni e dice a Crash che userà i Cristalli del Potere per evitare l'allineamento dei pianeti e salvare il mondo da una distruzione certa. I piani di Cortex tuttavia subiscono un imprevisto con l'intromissione del suo ex-assistente, Nitrus Brio, il quale rivela a Crash che l'unico modo di salvare il mondo è di raccogliere 42 gemme invece dei cristalli, con le quali sarebbe in grado di generare un dispositivo in grado di sparare un raggio laser che distruggerà il Cortex Vortex; ma se Crash continuerà a raccogliere cristalli per Cortex, lui farà di tutto per fermarlo.
Non sapendo da che parte stare, Crash accetta di raccogliere sia le gemme che i cristalli, ma viene per questo attaccato dagli scagnozzi di Nitrus Brio, tra cui il canguro pazzo Ripper Roo, i fratelli rettili Joe e Moe Komodo e il muscoloso tilacino Tiny Tiger.
Modalità di gioco[modifica]
La modalità di gioco è pressochè simile a quella di Crash Bandicoot originale. I livelli sono in totale ventisette, compresi livelli bonus o nascosti. Essi hanno ambientazioni diverse: la giungla, un ghiacciaio, il letto di un fiume, le rovine di un antico tempio, all'interno delle fogne, un bosco, nello spazio e nella base di Cortex.
Il centro del gioco è la Warp Room, divisa in cinque piani dalla forma circolare. Ogni piano possiede, al suo interno, cinque vortici che teletrasportano Crash al rispettivo livello (per un totale di venticinque livelli), una schermata di salvataggio del gioco e una piattaforma che permette a Crash di cambiare stanza. Il piano più basso contiene i livelli da 1 a 5, il secondo quelli da 6 a 10 e così via. Esiste anche un sesto piano segreto, raggiungibile solo attraverso passaggi segreti nascosti tra i livelli principali.
Il gioco è caratterizzato da livelli dall'ambiente ristretto. In ogni livello ci sono, oltre ai nemici, un numero variabile di casse di legno dal contenuto misterioso. Distruggendo tutte le casse in un livello, si ottiene una gemma.
Vedi anche[modifica]
- Crash Bandicoot 3: Warped
- Spyro il drago (videogioco)
- Spyro 2: Ripto's Rage
- Klonoa: Door to Phantomile
- Bugs Bunny: Lost in Time
Link esterni[modifica]
- Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back sulla Wikipedia italiana;
- Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back sulla Wikipedia inglese;
- Il gioco su Bandipedia.
Referenze[modifica]
- ↑ Crash is back, and better than ever, IGN, 4 Novembre 1997.