Tex Avery
Frederick Bean "Tex" Avery (Taylor, 26 Febbraio 1908 – Burbank, 26 Agosto 1980) è stato un regista, animatore e doppiatore statunitense, conosciuto per aver prodotto cortometraggi animati durante l'Era d'Oro dell'animazione occidentale. I suoi lavori piu' significanti furono prodotti negli studi della Warner Bros. e della Metro-Goldwyn-Mayer, ed è a lui che si attribuiscono le creazioni dei funny animals Bugs Bunny, Daffy Duck, Droopy, Screwy Squirrel, George and Junior, e Chilly Willy.
Gary Morris, blogger del Bright Lights Film Journal, descrisse l'approccio innovativo di Avery al mondo dell'animazione:
Piu' di tutti, [Avery] porto' lo studio della Warner Bros. ad allontanarsi dal sentimentalismo disneiano e fece in modo che i cartoni risultassero divertenti anche al pubblico adulto, i quali apprezzavano la sua velocità, sarcasmo ed ironia, mentre i piu' giovani potevano godersi l'azione continua dei corti. I "carini e coccolosi" della Disney, sotto le mani di Avery, diventavano burloni impassibili come Bugs Bunny, giullari come Porky Pig, o completamente impazziti come Daffy Duck. Anche le favole, argomento caro a Disney, furono reinterpretate da Avery, trasformando innocenti eroine come Cappuccetto Rosso in ragazze che davano filo da torcere ad ogni Lupo. Avery si assicuro' anche l'interesse degli intellettuali rompendo constantemente il quarto muro e lasciando che i personaggi, dopo i titoli di coda, "uscissero" dal cartone commentando la trama e parlando con il pubblico.[1].
Lo stile registico di Avery incoraggiava gli animatori del suo studio ad esplorare i vantaggi di una produzione animata, che permetteva di realizzare azioni, scene e gesti impossibili nel cinema live action; per tale motivo, il suo motto piu' celebre è "In un cartone animato si può fare di tutto". I suoi lavori sono largamente conosciuti ed apprezzati all'interno della sottocultura furry per la grande presenza di animali antropomorfi caricaturali che coprono il ruolo di protagonisti; alcuni artisti furry si distinguono per il loro stile fortemente basato su quello di Avery.
Carriera[modifica]
Avery iniziò la sua carriera nell'animazione presso la Walter Lantz Productions nei primi anni trenta, lavorando sulla maggior parte dei cortometraggi di Oswald il coniglio fortunato dal 1931 al 1935; dopodichè, si trasferì alla Leon Schlesinger Productions, dove fu messo a capo di sua unità produttiva di animatori, che comprendeva Robert Clampett e Chuck Jones, per lavorare sui corti dei Looney Tunes in bianco e nero. Il loro primo cortometraggio, Gold Diggers of '49, è riconosciuto come il primo a fare di Porky Pig una star.
Un secondo corto, Caccia alle anatre, introdusse il personaggio di Daffy Duck, che possedeva una nuova forma di "lunaticità" che non si era mai vista prima nei cartoni animati: l'"anatra pazza" era ritratta quasi completamente fuori controllo, rimbalzando per tutto lo schermo a doppia velocità ed interpretato dal veterano doppiatore Warner Mel Blanc. In Caccia al coniglio si occupo' invece della caratterizzazione di Bugs Bunny, personaggio ideato da Ben Hardaway, affibiandogli il suo tormentone piu famoso: Avery dichiarò che era molto comune riferirsi alla gente in Texas come "doc". In Caccia al coniglio, Bugs adotta questo colloquialismo quando cammina casualmente vicino a Taddeo mentre controlla con attenzione una tana di coniglio col fucile in mano: le prime parole che escono dalla bocca di Bugs sono un freddo e calmo "What's up, doc?". Il pubblico reagì sfrenatamente alla giustapposizione della nonchalance di Bugs alla situazione potenzialmente pericolosa, e la frase divenne istantaneamente il tormentone del coniglio[2].
Nel 1942 Avery era alle dipendenze della Metro-Goldwyn-Mayer, lavorando nella loro divisione di animazione sotto la supervisione di Fred Quimby. Alla MGM, la creatività di Avery raggiunse il suo picco. I suoi cortometraggi divennero noti per la loro follia pura, il ritmo a rotta di collo e un'inclinazione per giocare con il mezzo dell'animazione e del cinema in generale a cui pochi altri registi osavano avvicinarsi. La MGM gli offrì anche budget più alti e un livello di produzione di qualità superiore rispetto allo studio Warner. Inoltre, la sua unità era piena di artisti ex-Disney come Preston Blair e Ed Love. Questi cambiamenti erano evidenti nel primo cortometraggio di Avery distribuito dalla MGM, The Blitz Wolf, candidato per l'Oscar al miglior cortometraggio d'animazione nel 1943.
Il personaggio MGM più famoso di Avery debuttò nel 1943 in Dumb-Hounded: Droopy era un cane tranquillo, piccolo e lento ma sempre vittorioso. Creò anche una serie di cartoni animati osé, a cominciare da Red Hot Riding Hood, con una star femminile sexy di nome Red. Altri personaggi di Avery alla MGM includono Screwball Squirrel e il duo della serie George and Junior.
Nel 1953 Tex Avery lascio la MGM per ritornare allo studio di Walter Lantz, ove diresse quattro corti tra il 1954 e il 1955: tuttavia, lasciò la compagnia per una disputa salariale, ponendo fine di fatto alla sua carriera nell'animazione cinematografica. Il 26 Agosto 1980 morì di cancro al fegato al Providence Saint Joseph Medical Center di Burbank nella Contea di Los Angeles, all'età di 72 anni.
Vedi anche[modifica]
Link esterni[modifica]
- Tex Avery sulla Wikipedia inglese;
- Tex Avery sulla Wikipedia italiana;
- TexAvery.com, sito tributo.
Referenze[modifica]
- ↑ A Quickie Look at the Life & Career of Tex Avery, Bright Lights Film Journal. Testo originale: Above all, [Avery] steered the Warner Bros. house style away from Disney-esque sentimentality and made cartoons that appealed equally to adults, who appreciated Avery's speed, sarcasm, and irony, and to kids, who liked the nonstop action. Disney's "cute and cuddly" creatures, under Avery's guidance, were transformed into unflappable wits like Bugs Bunny, endearing buffoons like Porky Pig, or dazzling crazies like Daffy Duck. Even the classic fairy tale, a market that Disney had cornered, was appropriated by Avery, who made innocent heroines like Red Riding Hood into sexy jazz babes, more than a match for any Wolf. Avery also endeared himself to intellectuals by constantly breaking through the artifice of the cartoon, having characters leap out of the end credits, loudly object to the plot of the cartoon they were starring in, or speak directly to the audience.
- ↑ Who's Who in Animated Cartoons, Google Books.