Gozo

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Una pagina del fumetto.

Gozo è un personaggio dei fumetti di genere underground disegnato da Luca Boschi. La serie veniva pubblicata nel 1992 su “Star Comix”, una testata di fumetti umoristici dal formato striscia e pubblicata dal quasi omonimo editore, la Star Comics.

Il fumetto, sebbene non sia nato con la sottocultura furry in mente, puo' essere preso come esempio per quanto riguarda le controversie in campo genetico ed evoluzionario degli animali antropomorfi e di un eventuale universo abitato da tali creature, spesso soggetto di opere artistiche e letterarie per i furry fans.
Il protagonista, un essere proto-antropomorfo di specie incerta di nome Gozo, viene infatti considerato all'interno del fumetto come l'anello mancante dell'evoluzione di un furry, ponendosi come via di mezzo tra l'animale feral e l'antropomorfo "civilizzato", con comportamenti e fisionomia prettamente umani.

Fisionomia[modifica]

La serie comincia a casa dell'esimio professor Wellington (un cane) che si vede recapitare per posta un enorme cassa contenente l’unico esemplare vivente maschio dell'anello mancante tra l’animale quadrupede e l’animale antropomorfo civilizzato… il "Gozolococuricolocus Vulgaris", detto amichevolmente Gozo.
Fin dalle prime battute sappiamo alcune caratteristiche di questo essere che lo rendono un personaggio brutto e al tempo stesso buffo: emana un odore nauseabondo (infatti il prof indossa una maschera antigas prima di aprire la cassa), non riesce ad esprimersi in un linguaggio comprensibile, possiede due ombelichi e infine, riusce a comunicare con le altre specie feral.
Zotico, incivile, amante del fumo, dei liquori e della spazzatura usata come cibo, viene mandato da Wellington all'asilo, nella speranza di riuscire ad educarlo partendo dalle basi. L’incontro con la sig. Bonalana, un'autoritaria maestra con ideologie ariane, provocherà non pochi disastri.

Trama[modifica]

Le storie, generalmente brevi e in bianco e nero, erano presenti in quasi tutti i numeri di Star Comix e si svolgevano in un ambiente campagnolo dove ruotavano altri personaggi comprimari, spesso protagonisti di storie a volte realizzate dallo stesso Boschi oppure da alcuni suoi collaboratori.
Esempi sono il tacchino scapolo Willy e il nipotino acquisito Bastianino, il giovane Lupotto e suo padre (sul numero 5 della rivista, in una storia firmata da Boschi stesso, Lupotto incontrerà Gessica, il suo primo amore: una ragazzina che nonostante giochi ancora con le Barbie dimostra un fisico tutt'altro che infantile) e addirittura, un cross-over con un'altra serie pubblicata sul giornale, quello di Frida della Gorni, che scrive e disegna una storia nel quale la sorellina di Frida, Gina, si innamora di Gozo, scatenando l’entusiasmo di Wellington che vede per la prima volta un animale antropomorfo fare comunella con Gozo.

Le storie si contraddistinguono per un umorismo “ruspante” tipico delle produzioni italiane, ma mai volgare, che faceva da bizzarro contraltare a quello più raffinato della produzione francofona con cui divideva lo spazio del giornalino.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]


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