Il Settimo Fratellino

Da WikiFur.
(Reindirizzamento da Il settimo fratellino)
Copertina del VHS.

Il Settimo Fratellino (titolo originale: Bobo und die Hasenbande, conosciuto nei paesi anglosassoni come The Seventh Brother o Tiny the Seventh Brother) è un lungometraggio animato di origine ungherese, diretto da Tibor Hernádi e prodotto dalla compagnia Pannonia Film Studio nel 1991. Il film è stato prevalentemente distribuito in Ungheria e Germania attraverso proiezioni cinematografiche, ed Italia e Stati Uniti è stato esclusivamente destinato al commercio home-video.
Ha come protagonisti personaggi animali in forma semi-antropomorfa o feral, ed ha goduto di un discreto successo in Germania e Svizzera[1]; il cartone è stato in seguito commercializzato in forma di romanzo ed ha ricevuto un sequel nel 1997, intitolato Tiny Heroes (Vacak 2 - az erdő hőse) e distribuito esclusivamente in Ungheria.

Trama[modifica]

Di ritorno da un viaggio assieme alla sua padroncina Angie, un cagnolino di nome Tiny viene perso nella foresta. Dopo essersi riparato da un temporale notturno, il giorno dopo Tiny viene scoperto da una famiglia di giovani conigli, tutti fratelli e sorelle: J.C, Joanna, Rebecca, Mimi, Cody e Marty. I conigli decidono di adottarlo come un settimo fratellino, chiamandolo un "cane-coniglio", nonostante le proteste di J.C.: cercano dapprima di insegnarli a comportarsi come un lagomorfo, ma dopo aver salvato uno dei fratelli dall'attacco di un falco, decidono di lasciarlo crescere come un cane.
Stabilitosi temporaneamente assieme al gruppo di conigli, Tiny viene a conoscenza degli altri abitanti del bosco, compresa Miss Magpie, una gazza convinta che il cagnolino sia un essere pericoloso, tanto da assumere, in segreto, una volpe per cacciarlo via (tuttavia senza successo). Prima di tornare nella sua casa con Angie, Tiny insegna ai conigli ad ululare per spaventare i predatori, e li salva da un'alluvione che allaga la loro tana.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Bobo und die Hasenbande su ECFAweb.