Ken Sample

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Il fursona di Ken Sample.

Ken Sample (conosciuto anche come Coug'r) è un artista e furry fan statunitense avvicinatosi alla sottocultura furry nel 1975. E' conosciuto per essere uno degli artisti veterani di tale genere, che ha uilizzato il termine exotics per definire il tipo di personaggio che attualmente si indica col termine furry[1].
E' inoltre riconosciuto come il padre della corrente artistica macrofila della sottocultura furry, essendo stato il primo artista a trattare di tale genere.

Il suo stile di disegno ha influenze prettamente occidentali, basato maggiormente sui fumetti supereroistici degli anni '70 e varie serie televisive fantascientifiche. I suoi primi lavori vedevano come protagonisti i personaggi caitian tratti dalla serie Star Trek. Nelle sue opere si riconosce un tratto pulito e dettagliato nelle rifiniture ad inchiostro ed un'anatomia semi-realistica. Sebbene non lavori piu' su commissione, il sito personale di Ken Sample distribuisce, a pagamento, artbook esclusivi in formato CD ed Ebook. Il rating delle immagini varia da pubblico generale a adulto. E' raramente attivo ai furmeet o convention.

Opere[modifica]

Ken Sample ha lavorato alle illustrazioni per il gioco di ruolo Other Suns, e assieme a Sylys Sable ha lavorato al design di numerosi personaggi skiltaire, alcuni dei quali sono stati utilizzati come mascotte per gruppi e piccole organizzazioni. E' inoltre uno dei membri onorari di Rowrbrazzle.
Sul fronte delle pubblicazioni di genere macrofilo, Sample ha fondato la casa editrice indipendente MegaMorphics e lavorato al design dei personaggi per il fumetto Kaiju Girls.

Fursona[modifica]

Il fursona di Ken Sample è Ken Cougar, un coguaro maschio antropomorfo. E' rappresentato con una postura plantigrade, pelliccia grigia e bianca sul muso, petto e pancia, occhi marroni ed un ciuffo di capelli neri sul capo. Ha una lunga coda flessibile con la punta nera. Porta un paio di occhiali, ed è vist oindossare vari vestiti a seconda dell'occasione; tuttavia, è visto camminare scalzo.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Da un'intervista sul numero 3 di The American Journal of Anthropomorphics, Marzo 1995.