Pom Poko

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Copertina tedesca del DVD.

Pom Poko (titolo originale: 平成狸合戰ぽんぽこ Heisei tanuki gassen Ponpoko, puo' essere letteralmente tradotto in "Pom Poko, battaglie tanuki dell'era Heisei") è un lungometraggio animato di genere drammatico diretto da Isao Takahata e prodotto dalla compagnia giapponese Studio Ghibli nel 1994; ha come protagonisti personaggi esclusivamente antropomorfi, tutti modellati sulla specie del tanuki, un canide originario dell'Asia molto simile al procione occidentale e considerato in Giappone un animale dotato di poteri sovrannaturali, in particolare legati alla trasformazione, tuttavia considerati innocui perchè amanti del gioco e del cibo.

La parola Pom Poko del titolo è intraducibile, in quanto è la trascrizione onomatopeica del rumore che producono i tanuki quando usano i loro stomaci (o i loro testicoli) come tamburi, credenza assai diffusa in Giappone. I loro testicoli prominenti ed esageratamente grandi sono infatti una parte centrale delle leggende giapponesi riguardanti tali animali, e sebbene nelle versioni occidentali questi dettagli non vengano omessi graficamente, nei doppiaggi essi vengono invece chiamati "marsupi"; il doppiaggio occidentale fa inoltre l'essore di chiamarli procioni anzichè tanuki.

Il film fu premiato al Festival di Annecy nel 1994, dove gli fu conferito il premio per il miglior lungometraggio. Riscosse inoltre un enorme successo in Giappone, nel quale fu premiato come film più visto nel 1994[1]. In Italia è stato distribuito su DVD tramite la compagnia Lucky Red nel 2011.

Trama[modifica]

Nel Giappone degli anni '60, un gruppo di Tanuki rischia di vedere il suo habitat naturale, le colline di Tama, raso al suolo dall'urbanizzazione incalzante. Il loro habitat rischia di scomparire completamente nel 1990 ed i branchi di tanuki, prima in lotta tra loro per le poche riserve di cibo rimaste, decidono di unirsi in tregua sotto la matriarca Oroko per fermare il disboscamento. Altri tanuki decidono di unirsi alla saggia Oroko per guidare la rivolta, tra i quali l'aggressivo Gonta, l'anziano Seizaemon e Shoukichi, giovane ma pieno di risorse. Gli animali decidono di ricorrere alle loro tecniche di trasformazione per sabotare i lavori in cantiere e alcune di queste "illusioni" finiscono per ferire o uccidere degli operai umani, i quali pero' vengono sostituiti senza che i lavori si fermino. Disperati, i tanuki decidono di chiedere aiuto al consiglio degli anziani leggendari.

Dopo tanto tempo, finalmente uno dei messaggeri torna con tre anziani dal villaggio di Shikoku, nel quale non ci sono problemi di urbanizzazione e tali animali vengono ancora venerati. Assieme agli anziani, i tanuki inscenano una serie di illusioni per far credere che le colline siano abitati dai fantasmi; tuttavia gli umani non sembrano preoccuparsene e anzi lo sforzo di tale illusione porta alla morte uno dei saggi. L'ennesimo fallimento porta il gruppo a sciogliersi in tanti piccoli branchi: quello capitanato da Gonta diventa eco-terrorista, pianificando attacchi diretti agli operai finchè essi non vengono uccisi dalla polizia; un altro gruppo cerca in vece di attirare l'attenzione dei media sui problemi ecologici che il progresso sta portando, ma anch'esso viene soppresso; i tanuki piu' abili nella trasformazione, come ad esempio gli anziani, decidono di trasformarsi perennemente in umani e vivere tra di essi esattamente come gli ultimi esemplari di kitsune decisero anni addietro; gli ultimi rimasti, ovvero quelli incapaci di trasformarsi, sono invece costretti ad adattarsi alla vita di città vivendo nella periferia e nelle discariche.

Shoukichi, che decise di abbandonare la vita da tanuki diventando un umano, dimentica per anni le sue origini; tuttavia un giorno tornando dal lavoro trova nel suo giardino un tanuki feral; inseguendolo, l'animaletto lo porta in un prato rigoglioso e tranquillo, lontano da ogni forma di urbanizzazione; ritrasformatosi nella sua forma originale, Shoukichi riconosce il suo amico d'infanzia Ponkichi, il quale si rivolge al pubblico in un discorso sulla sensibilizzazione per i problemi ambientali.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Kako haikyū shūnyū jōi sakuhin 1994-nen, Eiren.org.