Puff, the Magic Dragon

Da WikiFur.
Copertina di uno spartito riportante la rappresentazione grafica di Puff.

Puff, the Magic Dragon è una canzone scritta da Leonard Lipton e cantata da Peter Yarrow nel 1963, resa famosa nel corso degli anni ed entrata a far parte della cultura popolare statunitense venendo reinterpretata da altri artisti. Il testo della canzone descrive la storia di un drago, implicitamente antropomorfo, di nome Puff. Il pezzo è arrivato al secondo posto nella lista Billboard Hot 100 nel 1963[1].

Dal testo della canzone è stato tratto, nel 1978, uno special televisivo animato omonimo diretto da Fred Wolf e prodotto dalla Murakami Wolf Swenson. Fu seguito da due sequel, Puff the Magic Dragon in the Land of the Living Lies nel 1979 e Puff and the Incredible Mr. Nobody nel 1982, sempre prodotti dalla stessa compagnia.
La stessa canzone è stata coverizzata da The Andrews Sisters, Mariko Kouda, Alvin and the Chipmunks, Marlene Dietrich, Gregory Isaacs e The Irish Rovers.

Durante la Guerra del Vietnam, l'aeroplano AC-47 Spooky fu soprannominato Puff the magic dragon[2].

Parafrasi[modifica]

Il testo della canzone descrive la storia di Puff, un drago immortale, probabilmente frutto della fantasia del suo ragazzo compagno di giochi, Jackie Paper. Crescendo, il ragazzo dimentica del suo amico e perde interesse in Puff, che viene lasciato cosi' solo e depresso.
Il verso A dragon lives forever, but not so little boys lascia implicare che col passare degli anni Jackie sia invecchiato ed infine morto, a differenza del suo compagno animale; il nome Jackie, inoltre, è unisex, lasciando implicare che il protagonista umano della storia puo' essere sia un ragazzo che una ragazza.

In un adattamento romanzato della canzone, pubblicato nel 2007 dallo stesso Lipton, il finale viene modificato con Puff che incontra una bambina (presumibilmente la figlia di Jackie) e, in un lieto fine, torna a giocare[3].

Controversie[modifica]

Dopo l'iniziale successo, nel 1964 un articolo sulla testata americana Newsweek criticava la canzone analizzandci all'interno riferimenti all'uso di marijuana[4], soprattuto riguardanti il nome dei personaggi e la specie dell'animale immaginario presentato; le stesse supposizioni vennero definite come "pensiero comune" in una lettera al pubblico divulgata dal New York Times nel 1984[5]. Le ipotesi vennero smentite in seguito dagli autori stessi[6], ma l'associazione rimase viva nel pubblico specialmente in tempi piu' recenti; un riferimento a tale controversia viene citato nel film Ti presento i miei, nel quale il personaggio di Greg Focker cerca con imbarazzo di spiegare a Jack Byrnes le allegorie "nascoste" del pezzo.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. The Billboard Book of Top 40 Hits (6° ed.), 1996.
  2. Scheda dell'AC-47, Global Security.
  3. New take on Puff the Magic Dragon, The Star, 18 Agosto 2007.
  4. Puff the Magic Dragon and Marijuana, Snopes.
  5. Magic Dragon's Not So Innocuous Puff, The New York Times, 11 Ottobre 1984.
  6. Just A Minute With: Peter Yarrow, Reuters, 6 Marzo 2008.