Raving Rabbids

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Boxart del primo gioco.

I Raving Rabbids, conosciuti anche come Rabbids o, in Francia, come Les Lapins Crétins, sono una specie di conigli antropomorfi caricaturali protagonista di un franchise nato come Spin-off dalla serie di Rayman, ideati dalla compagnia sviluppatrice Ubisoft.
I Rabbids sono protagonisti di videogiochi di genere party e di lotta, sono apparsi come personaggi ospiti o cameo in altri giochi esterni al franchise Rayman, e sono protagonisti anche di una serie di cortometraggi in computer grafica. Sono, infine, protagonisti di un gioco di carte francese chiamato Jungle Speed.

I conigli sono diventati estremamente popolari grazie ai videogiochi e i trailer animati. IGN.com ha confermato che i Rabbids hanno "piu' personalità e carisma di altre mascotte famose", e che hanno letteralmente "spiazzato Rayman"[1].

Fisionomia e sviluppo[modifica]

I Rabbids sono conigli bipedi dal corpo tozzo e testa sproporzionata. Sono prevalmentemente coperti di pelliccia bianca, ma alcune parti (pancia, palmo della mano e muso) lasciano vedere la pelle rosa. Hanno occhi rossi ed uno sguardo spento.
Nei primi concept, i Rabbids furono ideati come creature simili agli zombie, rappresentati come nemici che Rayman avrebbe dovuto sconfiggere durante il gioco. Si sono evoluti poi in personaggi con piu' personalità, diventando esseri distinti e facilmente riconoscibili. Il designer Michel Ancel li descrive come "malvagi, ma allo stesso stempo incredibilmente stupidi."[2].
Interviste recenti confermano il fatto che la serie dei Rabbids è ora considerata una serie a tutti gli effetti, separata dal fanchise Rayman, concepita soprattutto per un pubblico piu' giovane grazie al suo umorismo slapstick ed assurdo[3].

Videogiochi[modifica]

Lista di videogiochi con Rabbids protagonisti:

Cortometraggi[modifica]

Ubisoft ha confermato nel 2011 che circa 78 corti animati in computer grafica, della durata di 7 minuti ciascuno, sono in produzione dalla Ubisoft stessa, che saranno trasmessi dal canale Nickelodeon dall'inizio del 2013[4].

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Recensione su IGN.
  2. Intervista su IGN.com.
  3. Intervista su Rayman Raving Rabbids 2.
  4. Articolo su Variety.com.


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