Rio

Da WikiFur.
Locandina originale.

Rio è un lungometraggio d'animazione in computer grafica diretto da Carlos Saldanha e prodotto dalla compagnia Blue Sky Studios nel 2011. Ha come protagonisti animali antropomorfi di varie specie, in particolar modo uccelli di diverse razze, con ambientazione principale il Brasile.
Saldanha comincio' a scrivere il concept del film nel 1995, nel quale, originalmente, avrebbe dovuto avere come protagonista un pinguino. Tuttavia, negli anni seguenti, le uscite cinematografiche di Happy Feet e Surf's Up (entrambi con pinguini protagonisti) spinsero il regista a cambiare tema ed animale principale, scegliendo quindi il pappagallo[1].

La pellicola riscosse un discreto successo; incasso' mondialmente circa 484 milioni di dollari, diventando il tredicesimo film piu' redditizio del 2011[2]; fu accolto positivamente dalla critica, con il sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes che riporta una votazione complessiva del 72% basata su 145 giudizi, di cui 104 positivi[3]. Dal film originale fu tratto un cortometraggio in 4D intitolato Rio: The 4-D Experience utilizzato come attrazione in vari parchi di divertimento, ed un sequel cinematografico, Rio 2, distribuito nel 2014.

Trama[modifica]

Blu è pappagallo con anatomia semi-feral appartenente all'elusiva sottospecie ara di Spix che, durante un incidente di trasporto, viene abbandonato in Minnesota. Per strada lo trova Linda, una ragazzina che decide di portarlo a casa sua e crescerlo; i due stringono un affiatatissimo rapporto, ma Blu non impara mai a volare. Anni dopo si presenta alla libreria di Linda l'ornitologo Tullio, informandola che Blu è l'ultimo esemplare maschio della sua specie e che ne è stato trovato da poco un esemplare femmina a Rio de Janeiro di nome Gioiel. Dopo un'iniziale difficoltà, Tullio riesce a convincere Linda dell'importanza dell'accoppiamento fra i due uccelli e Blu, assieme alla sua padrona, parte per il Brasile.
Una volta arrivati al rifugio di Tullio, Blu vene chiuso in una gabbia assieme a Gioiel, sperando che i due si accoppino. Il pappagallo si innamora subito della sua compagna, ma questa si mostra assolutamente disinteressata e anzi aggressiva nei confronti di Blu, pensando solo ad un piano per evadere.

Quella notte, pero', i due rari esemplari vengono rapiti dai bracconieri e portati nel loro nascondiglio, dove vengono lincatenati l'uno alla zampa dell'altra. Riscono a fuggire e finire nella giungla, ricercati pero' da Miguel, un vecchio, trasandato, grottesco, psicopatico e sanguinario cacatua, animale da compagnia dei bracconieri. Nella giungla la coppia di pappagalli cerulei incontra Rafael, un saggio tucano che dapprima cerca di insegnare Rio a volare (con scarsi risultati) e poi li porta in città da Luiz, un cane bulldog meccanico, per liberarsi della catena.
Nel frattempo in città, Linda e Tullio, disperati per la scomparsa di Blu e Gioiel, vengono aiutati da Fernando, un ragazzino orfano e povero che aveva in precedenza lavorato con i bracconieri solo per racimolare qualche soldo, ma che, pentitosi delle sue azioni, vuole ora riportare i pappagalli ai suoi legittimi proprietari portando Tullio e Linda al nascondiglio.

Intanto, finalmente liberi, Blu e Gioiel decidono di andare ognuno per la sua strada (lei verso la libertà nella giungla, lui dalla sua padroncina), ma in quel momento, essa viene rapita proprio da Miguel, che la porta dai bracconieri arrivati in centro con il loro furgone camuffato da carro per il carnevale per passare inosservati fino all'aeroporto. Deciso a salvare la sua spasimante, anche Blu si appresta allaparata, inseguito dal gruppo di amici; anche il trio di Tullio, Linda e Fernando si trova alla parata in cerca dei pappagalli; dopo un rocambolesco inseguimento, il gruppo di protagonisti riesce ad unirsi, Gioiel trova l'amore in Blu, e quest'ultimo impara finalmente a volare.

Nella scena finale, i due pappagalli decidono di vivere in libertà insieme agli altri uccelli all'interno di una riserva naturale brasiliana gestita da Linda e Tullio, che hanno adottato Fernando.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Rio: Brazilian Rhapsody, Telegraph, 28 Marzo 2011.
  2. Rio su Box Office Mojo.
  3. Rio su Rotten Tomatoes.