Shark Tale

Da WikiFur.
Locandina del film.

Shark Tale è un lungometraggio animato in computer grafica, diretto da Vicky Jenson e prodotto dalla compagnia statunitense DreamWorks Animation nel 2004. Presentato la prima volta al pubblico come evento mondiale alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia tenutasi nel 2004 all'interno della Piazza San Marco, è ambientato nelle profondità di un oceano ed ha come protagonisti varie specie acquatiche antropomorfe, per la maggior parte pesci e squali.

Con un incasso mondiale di circa 370 milioni di dollari[1], il film fu per anni considerato uno dei piu' redditizi prodotti della DreamWorks dopo Shrek 2[2]. Ricevette tuttavia critiche mediocri o negative, anche a causa delle controversie ad esso annesse; il sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes lo registra con un punteggio complessivo del 35%, riportando come commenti universali l'uso esteso di riferimenti alla cultura popolare all'interno della trama[3].

Trama[modifica]

Oscar, protagonista del film, è un pesce che lavora ad un whale wash (un autolavaggio per balene). Ha una spasimante, Angie, ed uno stile di vita dignitoso, ma ignora tutto cio' perchè vorrebbe essere famoso e lavorare in cima alla barriera corallina, considerata il quartiere di lusso dell'oceano. Chiede allora ingenti prestiti al suo capo, Skyes per realizzare strani progetti che non vanno mai in porto. Un giorno, dopo l'ennesima delusione, Skyes comanda ai suoi scagnozzi, le meduse Ernie e Bernie, di portare fuori città Oscar e torturarlo.
Intanto, in un relitto diventato casa di una famiglia di squali, il capo della famiglia Don Lino discute con il figlio Lenny accusandolo di essere troppo mansueto, a differenza di suo fratello Franky, spietatissimo. Dopo aver rifiutato di mangiare un gambero vivo (Lenny è segretamente vegetariano), viene accompagnato fuori da Franky per ricevere lezioni su come essere un vero predatore e per caso incontrano Oscar e le due meduse.

Mentre gli squali cercano di cacciare i pesci, Franky viene accidentalmente schiacciato a morte da un'ancora: Oscar fa credere al resto dei pesci che è stato lui ad ammazzare lo squalo e si autodefinisce protettore della barriera corallina, ovvero "scannasquali". La sua popolarità sale rapidamente, ma dovrà far fronte alla sua bugia e vedersela con Don Lino in persona.

Controversie[modifica]

Prima che uscisse il film, alcuni gruppi attivisti come la Coalizione Nazionale contro Stereotipi Razziali, Religiosi ed Etnici e la Fondazione Nazionale Italo-Americana hanno criticato il film per la loro satira sullo stereotipo della mafia italo-americana.
Un secondo punto di controversia fu il personaggio di Lenny, apparso ad alcuni critici come omosessuale; essi affermano che, sebbene la sessualità del personaggio non venga definita in un modo o nell'altro durante il film, il suo "essere vegetariano" puo' sembrare una parodia dell'omosessualità: Lenny si sente diverso e non accettato dagli altri squali e tiene il suo segreto ben nascosto, finchè non lo rivela ad un amico (Oscar).

Infine, nella versione originale del film, gli animatori hanno creato i personaggi in modo tale che fossero le caricature dei loro doppiatori originali (Oscar e Lola hanno le labbra rispettivamente di Will Smith e Angelina Jolie, Lenny ha lo stesso fisico di Jack Black e Don Lino è ispirato al famoso padrino Don Vito Corleone interpretato da Robert De Niro). Nella versione italiana del film, i dialoghi sono invece ridoppiati da voci completamente estranee al volto "originale" dei personaggi, in primis per i protagonisti Oscar e Lenny, interpretati rispettivamente da Tiziano Ferro e Luca De Laurentis, creando malcontento tra i "puristi" del doppiaggio.

Vedi anche[modifica]

Link esterni[modifica]

Referenze[modifica]

  1. Shark Tale su Box Office Mojo]
  2. Shark Tale Slays Box Office Blahs, Box Office Mojo, 4 Ottobre 2004.
  3. Shark Tale su Rotten Tomatoes.


Fmpiccolo.png